[Rubrica: Se Fosse#9] Intervista a Stefania Balotelli

INTERVISTA A STEFANIA BALOTELLI

Stefania Balotelli è una commercialista, con i numeri ci va a nozze. E' una scrittrice e con le parole ci fa l'amore. Insieme a Fabrizio Savelli ha scritto “Gli amori del sabato sera” per la Newton Compton Editori. Poi, grazie a BigJump, concorso letterario ideato da Rizzoli, Amazon e 20lines, approda alla corte Rizzoli con “Dimmi se ne vale la pena”.

Sei una donna che si divide tra numeri e parole, ma a queste dai un'importanza maggiore. Quali dovrebbe usare una persona per conquistarti?

Io sono una che ascolta la pancia. Non il cuore e nemmeno la testa. La pancia dice sempre la verità! Quando senti quel fastidio allo stomaco vuol dire che davanti a te c'è qualcuno che si sta muovendo bene. Le parole sono facili da dire. Non devi fare molta fatica. E per me che ci vivo di parole, diventano indispensabili e allora le ascolto, le analizzo e diventano il mio modo per far entrare qualcuno nel mio mondo. Le persone che amo e che mi sono accanto sono assolutamente e incredibilmente sincere. Ecco credo sia questo un modo per arrivarmi alla pancia, essere sinceri, "scoperti" e diretti.

Hai fatto il grande salto e ora “Dimmi se ne vale la pena” è in tutte le librerie. Come ci si sente a ritrovarsi sugli scaffali? E se tornassi indietro rifaresti BigJump?

Per ora non mi ci sono ancora abituata. È una bellissima sensazione. Per uno scrittore che ha sperato che la sua creatura vedesse la luce, entrare in una libreria e ritrovarsi tra i grandi, fa battere il cuore. Ma battere davvero come quando ti innamori. Perché scrivere è un amore che non ha mai fine. È dividere la vita con un innamorato che non ti abbandona mai. Che ti fa arrabbiare a volte , ma altre ti fa sentire amata e desiderata come nessun altro! Big Jump è stato faticoso. Tante critiche, tanti insulti, tanto sarcasmo ma è stata un'esperienza fantastica. Il team di Rizzoli, 20lines e Amazon sono stati fantastici, attenti, e scrupolosi. Lo rifarei domani perché mi ha regalato tante emozioni e la vittoria.

“Dimmi se ne vale la pena” è la storia di una donna, Ginevra e il suo sogno di diventare fotoreporter. Ci racconti qualcosa di lei?

Ginevra rappresenta un po' me e un po' tutte le donne. Io amo parlare delle donne. Le difendo, le incoraggio e a volte le sgrido. Siamo favolose anche se a volte ci smarriamo. Alla mia Gin succede questo. Perde di vista la cosa che potrebbe renderla felice perché a volte è tutto talmente complicato che la strada che stiamo percorrendo si riempie di nebbia e allora ci perdiamo. O addirittura ci fermiamo. Lei cerca una scorciatoia perché ha paura e combina solo casini. Ma è una guerriera come me e non si arrende. Sbaglia, piange e ci prova a cambiare le cose nonostante gli errori. E si rimette in gioco... Noi donne lo sappiamo fare molto bene. Solo che a volte ce ne dimentichiamo! Questo libro vorrei fosse un messaggio a tutte le donne che pensavo di avere sbagliato o di non poter avere un'altra possibilità!


 Nel romanzo parli di “Tremiglio” e della “sagra della barbabietola” esistono davvero? [Sorrido]

No, non esistono. Tremiglio è un paesino che mi sono inventata. Mi piaceva l'idea di collocare i miei personaggi in un posto che potevo immaginare come piaceva a me. Volevo che fosse speciale e diverso. Volevo che fosse colmo di piccole cose che facevano la differenza. I panini alla vaniglia li mangiavo da piccola e le barbabietole le cucinava spesso la mia nonna. Tremiglio è un po' casa mia. È un luogo che sa di casa!

Quali sono i libri e le canzoni a cui sei più legata? Non pensarci troppo, l'istinto è importante.

"David copperfield" di charles dickens. È il libro che mi ha fatto capire che nella vita mi sarebbe piaciuto scrivere. Avevo 12 anni. "Il grande gatsby" di fitzgerald poesia pura e "un uomo" di Oriana Fallaci. Ho amato quella donna! Recentemente ho letto di Daniel Glattauer "le ho mai raccontato del vento del nord" e "la settima onda". Uno stile diverso dai grandi classici ma mi hanno commosso. Mi sono arrivati alla pancia e avrei voluto non finirli! Musicalmente amo tutte le canzoni degli Eagles e adoro il rock! Ma mi piace molto anche Tiziano Ferro. Mi piacciono i suoi testi. Alla fine tutto si riconduce ancora lì... Parole parole parole!

Regala un consiglio agli autori emergenti.

Scrivete, scrivete e scrivete. E leggete. E innamoratevi del vostro sogno, arriverete lontano.


SE FOSSI...
Se un libro o un autore fossero musica...fossero un film, un colore, una città ...Ognuno di noi nel nostro immaginario crea mille mondi, mille volti e mille ideologie. Invece di inserire le solite recensioni e le solite interviste assocerò questa meravigliosa idea di immaginare se un autore fosse...o un libro ...a seconda dei casi...

New York. Il centro nevralgico di un mondo che amo! L'America è il paese della libertà della meritocrazia e dei sogni che si realizzano. Manhattan è la meta. Vorrei scrivere in quella città e vivere in quella città. Frenetica, compatta, aggressiva, crudele e mai scontata! Impareggiabile.

Verde. È il colore che amo di più in assoluto. Mi fa sentire al sicuro. Mi piace indossarlo e  quando dico che è il mio colore preferito sorrido. Si mi fa sorridere. Anche solo nel dirlo.

Hotel California degli Eagles. Avevo 18 anni e l'ho sentita in radio. Amore a primo ascolto. Malinconica e meravigliosa. Parla di America in ogni nota. E quando l'ho sentita dal vivo mi sono commossa.

Matrix.  Perché voglio essere l'eletta, perché è un film geniale, perché in ogni dettaglio, nome, scena c'è un significato profondo. Nulla è lasciato al caso. Perché troppo facile essere così come si è. Il bello sta nell'essere qualcosa che solo chi desidera capire, ci prova ti scopre e ti ama sul serio

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