Buon pomeriggio cari Lettori! Sono passate parecchie settimane dall'ultima recensione, ma il tempo è stato davvero poco. Oggi comunque parliamo di un bel classico contemporaneo che finalmente mi sono decisa a leggere...
Furore è uno di quei libri che ho sempre pensato di leggere ma che, per un motivo o per l'altro, non avevo mai letto. Questo libro è il capolavoro di
Steinbeck, autore premio Nobel nel 1962, e viene considerato il romanzo simbolo della depressione americana degli anni '30. Nel romanzo viene raccontata la storia della famiglia
Joad, piccolo campione delle migliaia di famiglie che durante il periodo di profonda crisi economica persero tutto quello che avevano e furono costretti a migrare verso il Sud, verso la California, alla ricerca di un avvenire migliore. Attraverso gli occhi e le parole dei Joad, assistiamo a quella che fu l'epopea di una generazione intera.
Ho trovato Furore un romanzo estremamente reale e quanto mai attuale. La vicenda dei Joad e di migliaia di famiglie come loro, non può che ricordarci il fenomeno che sta avvenendo nei nostri giorni, le migliaia di persone che tentano di entrare in Europa fuggendo dalla guerra, dalla violenza e dalla fame. I
Joad, tra cui troviamo
Pa',
Ma', i nonni,
Tom Joad, i fratelli
Al e
Noah, la sorella
Rose of Sharon e i piccoli
Ruth e
Winfield, perdono casa e terra e sono costretti, come la maggior parte dei loro amici e conoscenti, a migrare verso la California con la promessa di un buon lavoro e di una vita migliore.
Ma dopo un lungo e difficile viaggio a bordo di un mezzo sgangherato, arrivano in California e non trovano nulla di ciò che gli era stato promesso. Non c'è lavoro, non ci sono case, non ci sono possibilità per i "maledetti Okie" che arrivano al Sud in massa. Il poco lavoro che c'è è duro e sottopagato. I Joad si trovano a lottare strenuamente per riuscire anche solo a mangiare una volta al giorno, mentre intorno a loro il malcontento e la rabbia crescono sempre più.
Furore è un romanzo forte, dai contenuti spesso duri.
La storia dei Joad ci viene raccontata senza filtri alcuni, tutta la tristezza, la rabbia, la paura e lo scoraggiamento traboccano dalle pagine fino ad arrivare al lettore che non può restare indifferente. Mi è piaciuto molto lo stile di Steinbeck, asciutto, duro ma capace di meravigliose descrizioni che incantano.
I personaggi sono indimenticabili, fra tutti spicca quello della madre, la roccia della famiglia, una donna che nonostante tutto non smette mai di sperare e di incoraggiare i suoi familiari. Credo che in fin dei conti si debba proprio a lei la sopravvivenza della famiglia. La narrazione alterna capitoli in cui protagonisti sono i Joad a capitoli in cui l'autore ci permette di gettare uno sguardo più lontano, descrivendo quello che accade in generale.
Furore colpisce dritto allo stomaco il lettore, anche una volta finita la lettura non si riesce a fare a meno di tornare a pensare ai Joad e fare il paragone con quello che stiamo vedendo succedere intorno a noi. Proprio per questa assonanza con un fenomeno di cui oggi si parla continuamente, questo romanzo è più attuale che mai. Non si tratta di una storia felice, non vi aspettate un lieto fine, la storia dei Joad è amara, amarissima, e fatta di tanta tristezza e di momenti bui.
Nonostante tutto i Joad, e le migliaia di persone che si trovano nella loro stessa situazione, vanno avanti, continuano a lottare strenuamente, anche quando ogni sforzo sembra inutile. Ma la speranza e la voglia di rialzarsi la fanno da padrone, come anche la solidarietà.
Furore è un libro che bisognerebbe leggere almeno una volta nella vita, una forte denuncia che potrebbe farci riflettere sulla direzione in cui ci stiamo muovendo. Buona lettura!
"E gli occhi dei poveri riflettono, con la tristezza della sconfitta, un crescente furore. Nei cuori degli umili maturano i frutti del furore e s'avvicina l'epoca della vendemmia."