[Recensione] Via dalla pazza folla di Thomas Hardy


Buona giornata cari Lettori! Oggi per la rubrica "Letture dal passato", parliamo di...

Via dalla pazza folla è il primo romanzo di Thomas Hardy che leggo.

La storia inizia in un piccolo paesino del Wessex dove conosciamo il giovane Gabriel Oak. Gabriel è riuscito grazie al duro lavoro a diventare fittavolo di una piccola proprietà con la speranza di poter poi diventarne il proprietario. La tranquillità del luogo viene sconvolta dall'arrivo di Bathsheba Everdene, una giovane donna in visita dalla zia che con la sua strana indipendenza riesce a catturare l'attenzione e il cuore di Gabriel. Dopo una proposta di matrimonio fallita, Gabriel perde tutto ciò che ha e viaggiando per il paese arriva a Weatherbury dove, cercando lavoro, si imbatte nel nuovo fattore: Bathsheba, che ha ricevuto in eredità la proprietà dello zio. Divenuto pastore dei greggi della giovane donna, Gabriel l'accompagnerà lungo tutto il suo cammino fatto di difficoltà, amori folli e decisioni sbagliate...

Via dalla pazza folla è uno di quei libri immortali, sempre attuali, che riescono a catturare completamente il lettore e a farlo diventare parte della storia!

Hardy ci porta in un'ambientazione tipicamente agricola e pastorale e ci introduce in una piccola società in cui si muovono personaggi di umile estrazione sociale. L'arrivo di Bathsheba in questa società sconvolgerà un po' tutti gli animi, perchè lei non è certo una donna come tutte le altre: indipendente, testarda e dalla personalità forte, Bathsheba assume lei stessa il ruolo di fattore impegnandosi nel dirigere la fattoria. Aiutata da Gabriel, che lungo tutto il suo cammino le sarà affianco quasi come un custode, Bathsheba inizierà a capire il ritmo di quella vita e ad adattarsi ad essa.

Ma non sarà solo la vita da fattore a metterla costantemente alla prova, Bathsheba si troverà coinvolta in una sorta di triangolo amoroso con il maturo vicino Boldwood e l'attraente ma imprevedibile Sergente Troy. Non sempre le decisioni che prenderà saranno giuste ma alla fine l'unica a farne le spese sarà sempre lei e la tranquillità di quel piccolo angolo di mondo.

La prosa di Hardy è ricca, avvolgente e piena di sfumature! Lo stile non è semplice, potrebbe anche sembrare poco scorrevole, ma la ricchezza delle ambientazioni, dei particolari, richiedono una prosa che sappia sorreggerli. Le descrizioni sembrano dipinti da quanto sono dettagliate, Hardy riesce a far trasparire la bellezza di quei luoghi e permette al lettore di visualizzarli con gli occhi della mente. Io che amo le prose ricche e cariche di significato, ho amato lo stile di Hardy e non l'ho trovato per nulla pesante o poco scorrevole.
La storia mi è piaciuta moltissimo, avendo già visto il film ero già a conoscenza dei principali avvenimenti ma leggerli è stata un'esperienza completamente diversa.
La storia si arricchisce di mille dettagli, di molti più personaggi e situazioni che rendono la lettura un vero piacere!
I personaggi sono indimenticabili: Bathsheba con il suo temperamento, la tendenza a fare quello che vuole e anche la stessa indecisione e l'ingenuità è un personaggio estremamente umano con il quale si entra facilmente in sintonia. I personaggi maschili sono molto diversi l'uno dall'altro: c'è Boldwood, il più maturo, ma allo stesso tempo il più ingenuo in tema d'amore; Troy, furbo e ammaliatore; infine Gabriel, forse il personaggio migliore dell'intero libro, il custode di Bathsheba, l'unico che nonostante tutto non l'ha mai abbandonata.

Mi sono letteralmente persa nella storia di Bathsheba, una storia dall'ambientazione agricola ma con una protagonista molto moderna e umana negli atteggiamenti, circondata da una società che spesso non la comprende, ma che alla fine arriverà ad apprezzarla.
In conclusione non posso far altro che consigliarvi questo meraviglioso romanzo che ci ricorda quale meraviglioso narratore fosse Hardy! Buona lettura! 

"L'amore, anche se è accrescimento di emozione, è diminuzione di capacità."

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