Re Gregorio ordinò:
«Uccidete lui e portate al castello quella stupida di mia figlia!»
Se ne stava eretto sul suo cavallo nero, lo sguardo agghiacciante non lasciava trasparire alcuna emozione.
Era un uomo molto robusto di circa quarant’anni, grigi capelli arruffati gli scendevano fino a un mento senza forma che, insieme alla grossa faccia paffuta, nascondeva il collo.
Era tardo pomeriggio di una giornata di fine estate, il sole non era ancora tramontato.