[Segnalazione] Rossa di Maddalena Rinaldo

Pagine: 101 Prezzo: 1,99
Editore: Indies g&a
A quindici anni sei immortale. Non importa se hai un raffreddore, una gamba rotta o un tumore. Quello che conta sono i voti a scuola, trovare i soldi per un pacchetto di sigarette, avere le tette grosse o un bacio appassionato con il fidanzato. Questo è quello che hai in mente se hai quindici anni. Non c’è lotta più grande, guerra più estenuante della lotta contro te stessa. Sei donna, o meglio, sei ragazza e tra te e l’età adulta c’è solo un ostacolo: l’adolescenza. La protagonista di questo romanzo è ossessionata da se stessa. Tutto le ruota attorno e deve ruotarle attorno perché è lei l’attrice principale. E quale scusa migliore per attirare l’attenzione di essere anche malata, costretta a tre cicli di chemioterapia e quaranta giorni di radioterapia? Apparentemente il nemico è doppio, ma uno dei due, è chiaramente suo alleato. E non è certo l’adolescenza.

Rossa è la sua guerra. Rossi i suoi capelli. Rosso il sangue della sua lotta contro un nemico che si rivela quando ha quindici anni. Rossa è la chemioterapia. La storia vera della battaglia di una ragazza, non importa contro cosa e contro chi. L'obiettivo è vivere. Una guerra estenuante, senza esclusione di colpi. Una bambina si fa donna, ma il rito di transizione non è una passeggiata. Proprio no. Il nemico è doppio e lei è costretta a combattere contro il tumore e contro l’adolescenza. Finché uno dei due diventerà suo alleato. Il tumore.
"Due, quattro, sei, otto e quattro. Fa dodici. Più nove ventuno. Più tre ventiquattro. Non sembra tragico stamattina. Ieri erano trentacinque, contro ventiquattro non è affatto tragico, oggi la federa si può considerare vuota. Il buco bianco sopra l’orecchio non è attraente, ma posso sempre dire di aver lottato contro un Cherokee che pretendeva il mio scalpo, e io sono riuscita a tenermelo tutto per me. Deficiente di un Indios.

E come lo giustifico quell'effetto unto bagnato dei capelli, sembrano intrisi d’olio. Posso dire di aver iniziato ad apprezzare il gel. Posso dire quello che voglio.

La verità è che tutti mi consigliano di darci un taglio prima che la caduta diventi vistosa. Troppo vistosa. Un taglio netto, da lungo, a corto. Fino a niente. Serve per alleggerire il trauma, dicono loro. Ma per me il problema non è perderli, è tagliarli". 

Maddalena Rinaldo, di nascita milanese, di adozione romana, è ritornata alle origini trasferendosi a vivere a Milano, dove oggi fa la mamma a tempo pieno. Subito dopo il diploma classico, ha lavorato come editor televisiva per quattro anni e adesso, ventisettenne, pubblica il suo primo romanzo 'Rossa' per Indies g&a.

Post più popolari