È l’estate del 1937 e la famiglia Cazalet si appresta a riunirsi nella dimora di campagna per trascorrervi le vacanze. È un mondo dalle atmosfere d’altri tempi, quello dei Cazalet, dove tutto avviene secondo rituali precisi e codici che il tempo ha reso immutabili, dove i domestici servono il tè a letto al mattino, e a cena si va in abito da sera. Ma sotto la rigida morale vittoriana, incarnata appieno dai due capostipiti affettuosamente soprannominati il Generale e la Duchessa, si avverte che qualcosa sta cominciando a cambiare. Ed ecco svelata, come attraverso un microscopio, la verità sulle dinamiche di coppia fra i figli e le relative consorti. L’affascinante Edward si concede svariate amanti mentre la moglie Villy si lacera nel sospetto e nella noia; Hugh, che porta ancora i segni della grande guerra, forma con la moglie Sybil una coppia perfetta, salvo il fatto che non abbiano idea l’uno dei desideri dell’altra; Rupert, pittore mancato e vedovo, si è risposato con Zoë, un’attrice bellissima e frivola che fatica a calarsi nei panni della madre di famiglia; infine Rachel, devota alla cura dei genitori, che non si è mai sposata per un motivo ben preciso. E poi ci sono i nipoti, descritti mirabilmente nei loro giochi, nelle loro gelosie e nei loro sogni, in modo sottile e mai condiscendente, dalle ingenuità infantili alle inquietudini adolescenziali. Ma c’è anche il mondo fuori, e la vita domestica dei Cazalet s’intreccia inevitabilmente con la vita di un paese sull’orlo di una crisi epocale. Mentre le vicissitudini private dei personaggi vengono messe a nudo e vicende grandi e piccole intervengono a ingarbugliare le loro esistenze, si comincia a mormorare di una minaccia che viene dal continente, e che assume sempre più spessore nelle consapevolezze dei protagonisti,fino a diventare tangibile: la seconda guerra mondiale è alle porte.
Elizabeth Jane Howard (1923-2014). Londinese, figlia di un ricco mercante di legname e di una ballerina del balletto russo. Autrice di quindici romanzi, Jane Howard ebbe fortuna soprattutto con la saga familiare sui Cazalet. Nel 2014 Fazi Editore ha pubblicato con successo Il lungo sguardo.
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Pagine: 350 Prezzo: € 23,50
Uscita: Settembre 2015 |
Dall’autore di Aftershock e Supercapitalismo, una lucida analisi su come il sistema economico che ha aiutato l’America a diventare così potente stia ora fallendo, e cosa bisogna fare per porvi rimedio.
Probabilmente nessuno conosce bene come Reich gli intrecci tra politica ed economia. Adesso rivela come potere ed influenza politica abbiano creato una nuova oligarchia americana, una classe media sempre più piccola, e la più grande disparità di reddito e ricchezza degli ultimi otto anni. L’autore espone con chiarezza e semplicità come la nostra venerazione del “libero mercato” sia un problema profondo e più che mai attuale, visti anche i recenti fatti che stanno sconvolgendo l’Europa, e di come abbia camuffato il potere degli interessi capitalistici per manipolare il mercato a loro beneficio. Il saggio mette al centro del dibattito il tema della crescente disuguaglianza dei redditi che sta indebolendo la società americana. Le divisioni non sono ormai più solo razziali. Il tema del reddito e dell’istruzione non è più solo un problema dei neri e degli ispanici, ma riguarda anche i ragazzi bianchi figli di una “middle class” che ormai non c’è più. Reich illustra le falsità sostenute dalla corruzione della nostra democrazia, da parte di gigantesche corporazioni e da Wall Street: che tutti i lavoratori vengono remunerati per ci che “valgono”, che un salario minimo più alto equivale a meno posti di lavoro, che le corporazioni devono fare gli interessi degli azionisti prima che dei dipendenti. L’autore ci mostra come le scelte che ci si pongono davanti non dipendono dalla forma del governo, ma dagli interessi che muovono il governo: non dobbiamo scegliere tra un mercato libero ed un “grande” governo, ma tra un mercato organizzato per distribuire equamente il benessere e un mercato che consegna la maggior parte della ricchezza ai pochi in cima. Sempre pragmatico, sempre ottimista, Reich intravede la speranza per invertire la nostra discesa verso l’ineguaglianza tramite il sostegno e l’aiuto del potere di tutti. Passionale ma pratico, ampio ma perfettamente argomentato, Come salvare il capitalismo è un atto di accusa rivelatoria del nostro status quo economico e un potente richiamo per tutti all’azione civica.
Robert B. Reich Segretario del Lavoro durante la presidenza di Bill Clinton, è uno dei più autorevoli economisti contemporanei. Collabora con il «New York Times», il «Washington Post», il «Wall Street Journal» e il «New Yorker». Fazi Editore ha già pubblicato L’infelicità del successo (2002, ed. tasc. 2004), Perché i liberali vinceranno ancora (2004), Supercapitalismo (2008) e Aftershock (2011).
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Pagine: 220 Prezzo: € 16,50
Uscita: Settembre 2015 |
Un potente romanzo d’esordio che ha già ricevuto il plauso di Raffaele La Capria e Aldo Busi.