Buon #caldopomeriggio amici, sono la nuova collaboratrice de La Fenice Book. Spero di vedervi in tanti da queste parti e mi raccomando non lasciatemi sola, non mi piace. E poi le nuove avventure hanno sempre bisogno della giusta compagnia per diventare bellissime.
Carla ha quasi quarant'anni, un compagno praticamente perfetto, un lavoro stimolante e un certo fascino. Ma non riesce ad avere un figlio. E per una come lei, abituata a centrare l'obiettivo, il senso di fallimento brucia senza consumarsi. Perché l'ossessione della maternità si può affinare al punto da dare dipendenza. Accade a molte delle donne che Carla incontra quando decide di tentare la fecondazione assistita. Tutte stanno in fila, mese dopo mese, per eseguire lo stesso rituale: gli ormoni, il pick-up, il transfer, l'attesa. Conoscono il proprio corpo e i suoi segnali con una precisione maniacale. Usano un oscuro gergo da iniziate. Perché loro non aspettano un bambino, “fanno la cova”, non rimangono incinte, “s'incicognano”. Mentre a forza di medicine si gonfiano come galline d'allevamento, le donne “difettose” si sfogano, si danno conforto, nelle sale ospedaliere o nelle chat. Nel suo viaggio alla ricerca della maternità, e di una forma di saggezza che pare sempre scivolarle fra le dita, Carla può contare su di loro, ma anche se due guide spirituali d'eccezione: Seneca, oggetto dei suoi studi di latinista, e nonna Rina, che prima di diventare solida come una quercia era stata fragile come un'albero rinsecchito. Nonostante persino la Bibbia sia piena di vecchie sterili che all'improvviso riescono a procreare, Carla forse deve mettersi in testa che un figlio non è un diritto, come le dice Marco, il suo compagno, con quella sua franchezza generosa e un po' leggera.
Le Difettose sono donne vere. Come tutte le altre. Come quelle che incontri in vacanza, in discoteca, al supermercato, in coda alle poste. Sono l'amica d'infanzia che non vedi da tempo, la collega di lavoro silenziosa e la vicina di casa rumorosa. Sono tutte quelle donne che incroci per strada, anche solo con uno sguardo. Hanno un passato e un presente da raccontare. Un lavoro, un amore, la famiglia, gli amici. Amori e passioni. Una vita. Finché non le conosci a fondo e allora scopri anche l'altra parte, quella più intima e profonda. Segnata da un destino beffardo che cerca di mettere i bastoni tra le ruote. Che non le vuole madri. Che le fissa a quel punto senza mollarle mai.
Le “difettose” hanno una forza incredibile, molta costanza e tanto coraggio. Spesso intraprendono strade difficili che le porta a soffrire, a conoscersi a fondo, a mischiare sangue e sogno. Un desiderio che diventa quasi ossessione. Finché non si fermano e si fanno mille domande, unite ad altrettante paure. E poi ricominciano il viaggio. E di nuovo domande e altre paure.
Questo libro mi si è cucito addosso come un tatuaggio. Mi ha fatto commuovere, sorridere, pensare, riflettere. Carla e tutte le altre mi rimarranno incollate sulla pelle. E allora ti ringrazio cara Eleonora, per la delicatezza con cui le tue parole si sono posate su di me, accarezzandomi.