[Recensione] La ragazza di Cracovia di Alex Rosenberg


Buon pomeriggio cari Lettori! Qui oggi piove, è umido e fa freddo, ma è appena passato il corriere quindi la giornata è notevolmente migliorata! Comunque passiamo oltre e andiamo a parlare di un romanzo uscito da pochissimo.

La ragazza di Cracovia è un romanzo che mi ha attirata sin dalla prima volta in cui ho letto la trama. La protagonista della storia è Rita Feuerstahl, una giovane donna polacca di origini ebree. Rita studia legge a Cracovia e lì conosce quello che diventerà il suo futuro marito. La difficile situazione mondiale, la guerra e la persecuzione nazista distruggeranno tutto il suo mondo, costringendola a diventare una fuggiasca, ad abbandonare la sua casa e a cambiare identità nella speranza di sopravvivere abbastanza a lungo da vedere la fine di quel terribile conflitto.
Mi aspettavo una storia emozionante, un romanzo storico di quelli che piacciono a me, invece l'autore ha deciso di concentrarsi su altri aspetti che hanno reso la lettura deludente e molto diversa rispetto a quello che mi aspettavo.
La storia inizia nel 1942, Rita, sotto il falso nome di Margarita, sta scappando per sfuggire alla persecuzione nazista. Pian piano ci verrà raccontato del suo passato e di come sia finita nel cuore della notte da sola in una stazione ferroviaria cercando di raggiungere Varsavia. Tra passato e presente, la storia di Rita si intreccia a quella del mondo e a quella di tanti altri uomini e donne come lei che scappano per salvarsi la vita in un mondo che sembra non avere più un senso.

Questo romanzo, più che concentrarsi sulla storia vera, si concentra in particolar modo sulla storia personale della protagonista e sulle peripezie che si trova ad affrontare. Io mi aspettavo invece un romanzo più incentrato sulla storia reale, un romanzo sul nazismo, sulla guerra e sul coraggio di chi si trovò a vivere quei terribili anni. Lo stile del racconto è molto semplice e scorrevole, la narrazione si segue con facilità, tra flashback e cambi di punti di vista che ci portano avanti e indietro nel tempo.

Credo che il problema principale di questa storia, almeno per quanto mi riguarda, sia proprio la protagonista. Rita non mi è piaciuta per niente, l'ho trovata un personaggio di poco spessore, una donna indecisa, insicura e molto volubile. Sinceramente io volevo leggere, o almeno mi aspettavo di leggere, una storia che si andava ad incastrare in qualcosa di molto più grande e complesso. Invece mi sono trovata a leggere delle avventure amorose di una donna in fuga. cosa di cui mi interessava molto meno.

Inoltre ho trovato poco credibili alcune parti della storia, a volte sembra che a Rita venga tutto servito su un piatto d'argento, senza alcuno sforzo, cosa alquanto improbabile per gli anni in cui visse e per il suo status di ebrea e fuggiasca. Questa storia non mi ha emozionata particolarmente nè ha lasciato un segno evidente, è scivolata via senza lasciare molto e senza aggiungere nulla a ciò che già sapevo.
Se vi aspettate un romanzo storico di un certo livello, vi avviso, non è di questo che si tratta. Se invece volete leggere una bella storia molto romanzata che ha solo come sfondo il periodo della guerra, allora probabilmente vi piacerà. Buona lettura! 

"Non è contrario alla ragione che io preferisca la distruzione del mondo intero piuttosto che graffiarmi un dito."

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