[Rubrica: Hating Books that everyone loves #11] Mess di Ilaria Soragni


Buon pomeriggio cari Lettori! Eccoci ad una nuova puntata della nostra Rubrica che contiene le recensioni più irriverenti e canzonatorie. 
Oggi parliamo del romanzo d'esordio di un'autrice italiana giovanissima.

Mess è il primo romanzo di Ilaria Soragni, autrice giovanissima che arriva direttamente da Wattpad.. La storia si svolge in un riformatorio del Maryland, la diciottenne Mavis viene accusata di aggressione e condannata alla reclusione in riformatorio. Mavis sa di essere innocente ma è costretta a imparare in fretta le regole di quel posto orribile; aiutata da un gruppo di ragazzi che la prendono sotto la loro ala, Mavis inizia a capire le dinamiche del posto e impara le regole, prima fra tutte non avvicinarsi mai alla stanza 105. In quella stanza c'è un ragazzo di cui nessuno sa nulla, a parte che indossa una tuta diversa dagli altri e che è accusato di crimini ben più gravi. Spinta dalla curiosità Mavis fa di tutto per scoprire chi è quel ragazzo, e alla fine riesce nel suo intento imparando a conoscere Niall, il ragazzo che si cela dietro la porta 105.

Prima di iniziare mettiamo in chiaro un paio di cose. Primo, la cover simil After anche no. Secondo, me la spiegate questa moda del pubblicare fan fiction? Iniziando la lettura ho notato che i nomi dei personaggi mi erano familiari, ho fatto una breve ricerca su Google e sorpresa! Sono i nomi dei One Direction. Un altro paio di clic e ho capito che questo romanzo nasce proprio come fan fiction sui One Direction. Ora non me ne vogliano le fan del gruppo, ma seriamente mi ci vedete a leggere una cosa del genere?  


Comunque la casa editrice ci ha inviato il romanzo, io l'ho letto e adesso vi spiego il più brevemente possibile, e sopratutto cercando di essere civile ed educata, perchè non mi è piaciuto.
La storia, a parte l'ambientazione sicuramente sopra le righe, non è originale, è la classica storiella d'amore trita e ritrita. In più oltre ad avere i classici personaggi da tipico YA, stavolta è ancor più evidente questa nuova mania del parlare di personaggi che non si limitano ad avere qualche problemino come li hanno tutti, no qui si passa direttamente a piccoli criminali.

Quindi abbiamo il ladro, uno che ha chiari problemi di gestione della rabbia, uno che ha quasi ucciso la sorella, un altro che ha pugnalato un compagno di scuola alla gamba con una forchetta e, dulcis in fundo, uno squilibrato che ha rapito una ragazza. L'unica "normale" è probabilmente Mavis che si trova in riformatorio per un chiaro errore evidente a tutti tranne al giudice che l'ha condannata.


Oltre ai protagonisti che sinceramente ho trovato banali e senza spessore, lo sviluppo della storia non migliora il romanzo. Mavis e Niall si incontrano e scatta la famosa scintilla d'ammmore immediato. Non si conoscono, lui ha chiaramente seri problemi, tanto che la prima volta che la vede la trascina in cella e si comporta da stalker psicopatico, e lei si innamora di questo qui. Io non posso farcela.
In questo riformatorio poi questi fanno quello che gli pare, saltano le terapie, saltano le pillole, vanno dove vogliono, insomma sembra di stare al campeggio estivo.


Aggiungiamoci poi che il direttore del riformatorio è un pazzo che punisce brutalmente gente a caso e nessuno gli dice niente e il quadro è completo. Quello che manca principalmente in questo romanzo è il realismo, la storia non può essere realistica, ci sono troppi elementi presi e buttati lì a caso, alcune situazioni rasentano il ridicolo e del romanticismo tanto decantato non si vede neanche l'ombra. Siamo sempre alle solite, per me l'amore è un'altra cosa. Invece in questa storia i sentimenti che nascono sono troppo affrettati e non suscitano emozione nel lettore che assiste passivamente alla nascita di un sentimento che non ha molto senso.

L'autrice ha uno stile semplice, scorrevole e piacevole da leggere, forse un po' immaturo ma credo che dipenda anche dalla giovanissima età. Sia chiaro, è il romanzo a non essermi piaciuto, sull'autrice non ho nulla da dire, anzi credo che il suo stile narrativo abbia ottime potenzialità di crescita. 

Quello che non mi piace è il messaggio sbagliato che passa, è vero che nella vita tutti possiamo sbagliare e le seconde occasioni si danno a tutti, ma il tema della criminalità usato in questo modo lo trovo inopportuno.
Io non so se dipenda da me, ma credo di non avere più l'età per leggere certe cose. Che poi figuratevi, la prima cosa che mi viene in mente quando dico "Non ho l'età" è la canzone di Gigliola Cinquetti, fatevi due conti. 


Mi sento proprio come Bilbo, e con questa direi di concluderla qui. Al prossimo appuntamento con "Hating Books that everyone loves"!

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