[Recensione] La pianista di Auschwitz di Suzy Zail


Buona giornata cari Lettori! Com'è iniziata la vostra settimana? Oggi torniamo a parlare di un libro sul tema Shoah...

La pianista di Auschwitz racconta la storia di Hannah una giovane pianista ungherese di 15 anni. Hannah è ebrea e insieme alla famiglia vive nel ghetto. Quando la città verrà rastrellata, Hannah, i suoi genitori e sua sorella Erika saranno trasportati al campo di concentramento di Auschwitz. Nel campo, prima separate dal padre e poi dalla madre, Hannah ed Erika saranno sole ad affrontare la paura e l'orrore. Grazie al suo talento come pianista Hannah viene scelta dal comandante del campo come sua musicista personale, e anche se Hannah trova ripugnante suonare per il comandante e i suoi ospiti, pur di sopravvivere e aiutare sua sorella è disposta a tutto.
Ma nella villa del comandante c'è anche Karl, il figlio del comandante, un ragazzo che sembra disprezzare la filosofia nazista. Con il passare dei mesi Hannah, grazie alla musica e ad un inaspettato aiuto, riuscirà a sopravvivere e a tenere viva la speranza.


Questo romanzo mi ha attirata sin dal primo momento in cui l'ho visto e ho letto la trama. La storia di Hannah e Erika è una storia di sofferenza, disperazione ma anche di speranza e di coraggio! Hannah ha solo 15 anni, vuole diventare una pianista famosa come Clara Schumann, ma la guerra e l'ideologia nazista spazzano via i suoi sogni, si prendono la sua vita e la portano in un campo dove c'è spazio solo per il dolore, la fatica e la morte.

Ma Hannah ed Erika sono forti, riescono a trovare il coraggio per andare avanti e insieme sopravvivono giorno dopo giorno, fino all'ultima terribile marcia nella neve...
Questo romanzo è semplicemente bellissimo! E' una storia straziante, forte, dolorosa da leggere, ma emozionante e profonda. Lo stile della Zail è molto scorrevole ma allo stesso tempo delicato ed elegante. La narrazione non lascia spazio al lettore che si trova immediatamente catapultato prima nella vita di Hannah e successivamente insieme a lei nel campo di Auschwitz.

La storia si legge in un battito di ciglia e non può lasciare indifferenti. Personalmente mi sono sentita molto coinvolta nella storia di Hannah e non sono riuscita a fermarmi fino a che non ho letto l'ultima pagina. Uno degli aspetti che ho apprezzato maggiormente è stato il rapporto tra Hannah e Erika. Nonostante le fatiche e le sofferenze a cui sono sottoposte, le due sorelle restano unite e solo grazie al sostegno che si danno riescono a sopravvivere.

Hannah è una protagonista fantastica, è costretta a crescere in fretta ma nonostante ciò riesce a mantenere intatta la sua umanità. Anche Karl è un personaggio interessante, un giovane uomo che non accetta quello che fa il padre e che non approva l'ideologia nazista, un esempio che ci aiuta a capire che qualcosa di buono esisteva anche in quei tempi bui. Il suo rapporto con Hannah nasce in sordina, si sviluppa molto lentamente ma diventa sempre più forte e contribuisce alla sopravvivenza della ragazza.

Questa storia mi ha emozionata profondamente, mi sono commossa, arrabbiata e disperata insieme ad Hannah, ho sperato che riuscisse a sopravvivere e a trovare la forza di non smettere di sperare! Una lettura imperdibile che vi toccherà nel profondo, per non dimenticare mai! Buona lettura! 

"Mi guardavo il braccio, il numero inciso con l'inchiostro blu sulla pelle, e pensavo che potevo essere sopravvissuta, ma non ero libera. Non importava quanto mi sforzassi per cancellare ciò che era successo, ero ancora marchiata. Niente avrebbe potuto eliminare il passato."

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