[Recensione] Il libro del destino di Grégory Samak


Buona domenica cari Lettori! Oggi è l'ultimo giorno del Lucca Comics e neanche quest'anno sono riuscita a partecipare, mi limito a guardare le foto e a mangiarmi le mani!
Chiudiamo la parentesi "Mai una gioia" e passiamo alla recensione di oggi...

Il libro del destino racconta la storia di Elias Ein e insieme a lui delle migliaia di persone vittime della follia omicida di Hitler e del nazismo.
Tutto inizia con il trasferimento di Elias, ormai vedovo e senza più una famiglia, in una vecchia casa a Braunau am Inn in Austria. In quella casa, nascosta nei sotterranei a cui si accede attraverso una botola segreta, Elias trova un'enorme biblioteca che contiene degli strani libri disposti in ordine alfabetico. Ogni volume contiene migliaia di nomi di persone con relativa biografia e data di morte, oltre a delle iscrizioni particolari che Elias non è in grado di leggere; quello che stupisce l'uomo è che ci sono anche nomi di persone che non sono ancora nate, mostrando che quei libri possono predire il futuro. Da questo particolare Elias comprende di trovarsi davanti al Libro della Vita, il libro che contiene il destino di ogni essere umano, attraverso quelle pagine Elias ha l'opportunità di cambiare il corso della sua vita e della storia stessa...

Ho letto questo romanzo lasciandomi attirare dalla trama che prometteva una storia ambientata in parte durante la Seconda Guerra mondiale, periodo storico che mi affascina particolarmente.
La storia raccontata è molto particolare, in bilico tra passato e presente e ricca di spunti interessanti. Elias Ein è ebreo, la sua famiglia è stata praticamente decimata dalla follia nazista e lui si ritrova ad essere l'unico superstite degli Ein, famiglia che nel passato era numerosa e influente. Quando si trasferisce a Braunau e si ritrova poi nella Biblioteca che contiene il Libro della vita, inizia a pensare che forse a lui spetta il dovere di fare qualcosa per cambiare la storia e impedire il genocidio che segnò un'epoca e influenzò il futuro del mondo.


Il libro si lascia leggere molto facilmente grazie ad uno stile scorrevole, abbastanza semplice e lineare. Ho trovato l'ambientazione molto affascinante, specialmente il modo in cui l'autore delinea il carattere e la psicologia di questa cittadina austriaca che pur trovandosi in tempi moderni, resta ancora attaccata a vecchi pregiudizi.
Il protagonista, Elias, è un uomo a cui la vita ha tolto tutto e che vede nel ritrovamento del Libro della vita e nel fatto che sia in grado di leggerlo e usarlo, un modo per rimediare agli errori del passato, un modo per far tornare gli Ein al vecchio splendore e per evitare il genocidio degli ebrei.

Purtroppo, specialmente nella seconda parte, il romanzo diventa troppo frettoloso, improvvisamente l'autore inizia a tralasciare particolari importanti, quasi come se dovesse finire il romanzo a tutti i costi entro un certo numero di pagine.
Anche il finale risente di questo problema infatti sembra quasi incompleto. E' davvero un peccato perchè fino a metà il romanzo è strutturato molto bene, è originale e ha degli spunti di riflessione molto interessanti. Inoltre è molto originale anche tutta la teoria relativa al Libro della vita e al modo in cui Elias riesce a utilizzarlo per cambiare il passato.

Nel romanzo si parla anche di razzismo e di pregiudizi, e l'autore tratta questi argomenti in maniera esaustiva ma delicata. La morale è molto semplice da individuare: il passato non si può cambiare, certe cose resteranno sempre uguali nonostante tutto l'impegno che ci mettiamo per cambiarle, e questo Elias Ein lo impara molto in fretta. Un bel thriller a fondo storico in perfetto equilibrio tra passato e presente! Buona lettura!  

"Forse pochi uomini fanno il male pensando di fare il male."

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