Buongiorno #FeniLettori! Oggi la recensione del secondo e ultimo libro della saga The Dark Unwinding. Per chi si fosse perso la mia prima recensione vada qui.
L'invenzione dei desideri è stato un libro lento, non so perché mi era piaciuto di più il primo, infatti avevo dato il massimo dei voti, questo pur essendo ricco di colpi di scena e azione non mi ha dato una tale intensità di emozioni come il primo!
La storia continua e la nostra eroina
Katherine è sempre al centro dell'attenzione, dopo gli stravolgimenti del primo volume qui si trova a fuggire di nuovo per salvare la vita del suo amato Zio Tully! Tutto è incentrato sul loro viaggio e la loro permanenza a Parigi, dove troveranno moltissime difficoltà e sarà una vera odissea superare tutti ostacoli. Fin quando la giovane donna non si ritroverà sola e le cose peggioreranno inevitabilmente.
La storia come anche nel precedete è ben scritta e scorre tranquilla, ci sono pochi elementi
Steampunk a caratterizzare il libro, più vicino a un romanzo di azione ambientato in un'altra epoca. I personaggi qui sono più pomposi e spenti. Ho odiato nettamente la governante che ha preso possesso della casa di
Katherine e la sua famiglia, altisonante, spocchiosa e altera. Il marito della governante pazzo e la figlia, un fantasmino trasparente che svolazza di stanza in stanza.
I personaggi principali sono Katherine e la sua cameriera Mary gli altri girano intorno a loro e ciò che succede. Lo Zio sembra davvero essere pazzo e non il solito brillante inventore, forse più un personaggio da manicomio che altro. Avrei preferito qualcosa in più, una storia con un mordente diverso, qualcosa che caratterizzasse l'ambientazione e ciò che circondava i personaggi stessi.
Una storia fugace, lenta e piena d'azione ma che non riesce effettivamente ad arrivare. Purtroppo
Jane Eyre non centra poi tanto...
E anche nel buio, nel posto sbagliato, nel momento sbagliato, nella lingua sbagliata. riconobbi quella voce.