[Recensione] I Buddenbrook di Thomas Mann
Buon pomeriggio cari Lettori! Come state? Oggi per me è una giornata triste, come già saprete ieri è stata data la notizia della morte di Chester Bennington, cantante dei Linkin Park. La notizia mi ha sconvolta, i Linkin Park mi accompagnano ormai da 10 anni, ma ne parleremo meglio domenica in un post dedicato. Passiamo invece alla recensione di oggi andando a parlare di un classico della letteratura tedesca.
I Buddenbrook è uno dei classici della letteratura tedesca più apprezzati e conosciuti. Il romanzo racconta la storia della famiglia Buddenbrook, una famiglia di commercianti di Lubecca. Seguiamo la storia di questa famiglia da inizio '800 fin quasi alla fine del secolo, durante gli anni assistiamo al ricambio generazionale, al passaggio del testimone da padre in figlio, alla perdita della prosperità e all'inevitabile decadenza che pian piano porta la famiglia sull'orlo del fallimento.
I Buddenbrook rappresenta il mio primo approccio con Thomas Mann, prolifico scrittore tedesco e premio Nobel nel 1929. Mai approccio fu migliore, Mann mi ha stregata!
La storia dei Buddenbrook, agiata famiglia di commercianti appartenente all'alta borghesia di Lubecca, inizia nel 1835 quando a capo della famiglia c'è ancora il vecchio console Johann Buddenbrook insieme alla moglie Antoniette che vive insieme a tutta la famiglia nella bella casa di Mengstrasse.
Qualche anno dopo ritroviamo i Buddenbrook nella stessa casa ma con un diverso capofamiglia, Johann junior che ha preso il posto del padre nella ditta di famiglia insieme al giovane figlio Thomas. Insieme alla moglie Elisabeth e agli altri figli Christian, Tony e Klara, il console continua a tenere alto il nome della famiglia tra alti e bassi. La terza generazione di Buddenbrook vedrà a capo della famiglia Thomas, deciso a far prosperare la ditta per poi lasciarla florida nelle mani del giovane figlio Hanno, l'erede e l'ultimo baluardo della famiglia.
Il sottotitolo del romanzo ne rappresenta l'essenza stessa: Decadenza di una famiglia. I Buddenbrook è proprio il racconto delle peripezie economiche, morali e affettive di questa famiglia di borghesi tedeschi, peripezie che li condurranno verso un'inesorabile e lento declino percepibile sin da subito.
Anche se inutile, credo sia doveroso decantare le lodi di Mann. Non avevo mai letto nulla di quest'autore, non sapevo bene cosa aspettarmi ma devo ammettere che mi ha profondamente colpita. Lo stile di Mann non è per nulla pesante nè noioso, anzi risulta scorrevole, elegante, estremamente incisivo e preciso nel descrivere la società dell'epoca ed è anche ironico.
L'ironia pervade spesso il racconto, specialmente quando Mann arriva a descrivere determinati personaggi o a fare un ritratto preciso ed onesto della società tedesca di metà 800. I personaggi sono semplicemente indimenticabili, quattro generazioni di Buddenbrook ci accompagneranno nel corso della storia, ognuno di loro lascerà la sua impronta nel racconto e sarà impossibile dimenticarli, perchè Mann riesce a dipingerli in maniera tanto realistica da renderli quasi come dei vecchi amici.
La storia poi è estremamente interessante, oltre alla storia familiare che risulta incredibilmente intrigante, Mann fa anche una dettagliata descrizione degli eventi che sconvolgono la vita della città. Il fatto che nel corso del tempo il romanzo dia voce a molti personaggi diversi, rende questa storia corale e riesce a trasmettere un'infinità di emozioni e sensazioni diverse proprio legate ai vari personaggi che si susseguono nel racconto.
Non credo che dimenticherò facilmente questa storia, Mann ha scritto una vera e propria saga familiare che vi sorprenderà per l'onestà che caratterizza ogni parte del racconto. Come farò a dimenticare il burbero Johann Senior e la sua Antoinette, la scalata alla prosperità di suo figlio, la forza di Thomas, le stranezze di Gerda, la vita di disavventure della dolce Tony che riesce a non farsi mai sopraffare dalla tristezza? O ancora, come potrei mai dimenticare la dolcezza e la fragilità del piccolo Hanno? E' impossibile, resteranno sempre lì a occupare un pezzetto del mio cuore. Leggete I Buddenbrook, leggete Mann, e fatevi catturare da una delle più belle storie familiari che siano mai state scritte. Buona lettura!
"Appena qui dentro qualcosa incomincia a cedere, a rilassarsi, a stancarsi, tutto quello che è intorno a noi si svincola, si ribella, si sottrae al nostro influsso...Allora un colpo segue l'altro, batoste su batoste, e si è liquidati. In questi ultimi giorni ,'è tornato spesso in mente un proverbio turco: Quando la casa è terminata, viene la morte. Non è necessario che sia proprio la morte. Ma il regresso...la decadenza...il principio della fine."