Capita che in alcuni romanzi gli autori non scrivano solo una storia ma descrivano anche luoghi e mischino
in essi qualche leggenda.
In questo bellissimo romanzo non c’è solo un'insolita quanto bella storia ma anche il paesaggio, una
Grecia da sogno mista al mito delle sirene.
Clelia, una ragazza bellissima, di 17 anni con capelli lunghissimi, neri e con occhi pieni di vita è il ritratto
della sua bellissima e defunta madre. Lei appartiene alla famiglia più illustre di Corfù. La sua bellezza e la
sua grande intelligenza, colpiscono il cuore del giovane e attraente Pavlos, che se ne innamora perdutamente ma Clelia in lui vede solo un amico, il fratello mai avuto.
Un giorno, durante la processione
nella città, incontra lo sguardo di
Nikiforos, avvocato giovane e brillante, trasferitosi da poco a
Corfù; Pavlos parte per Parigi per dimenticare la donna che ama ma Clelia presto farà i conti con le sue
scelte.
L'isola di Corfù è lo scenario di una storia d'amore e sofferenza, fuori da ogni prospettiva. Clelia vive la
sua vita, come la protagonista del suo romanzo preferito
L'Anadiomene.
Il suo cuore è diviso tra l' amore
semplice e puro di Pavles che non ama solo la sua bellezza ma anche la sua anima e
l'amore fatto di passione di Nikiforos, questo amore però è senza un vero futuro, mentre
tutti l'osservano e lo capiscono, lei continua ad ignorarlo fino a quando il fato decide di presentarle il duro
conto per la sua ingenuità, condannandola a un esilio doloroso scandito dai sensi di colpa.
Il fato però può essere anche benevolo e ad un certo punto decide di aiutarla ad uscire da quello stato dormiente e sofferente, in lei
riaffiorano vecchi ricordi e sentimenti, proprio quando si era rassegnata accade qualcosa che le
ridarà la speranza.
Ho trovato la storia davvero emozionante, ricca di sfumature, piena d'amore e di dolore, irreale quanto
reale nei sentimenti, tutto ciò reso ancora più spettacolare dal bellissimo e immenso mare della Grecia.
La
Sirena ha catturato la mia mente e il mio cuore tanto da non poter distogliere gli occhi dalla narrazione.