Buongiorno lettori!
Buon gìovedì e buon infrasettimana (?).
Finalmente sono riuscita a finire il secondo volume (un bel mattoncino) di "Hyperversum. The first trilogy".
"A due anni di distanza dal primo viaggio e dopo molti vani tentativi, il videogioco trasporta Ian e Daniel nel mondo di Hyperversum, di nuovo nel XIII secolo. Per riabbracciare l’amata Isabeau e vedere la nascita del suo primogenito, Ian si trova coinvolto nella ribellione dei baroni inglesi contro Giovanni Senza Terra.Daniel cerca di tornare nel proprio tempo, ma rimane imprigionato suo malgrado nel 1215, tra le grinfie del nemico giurato di Ian: Geoffrey Martewall, barone di Dunchester."
Le vicende di questo secondo volume della trilogia sono ambientate due anni dopo le vicende del primo volume, quando finalmente Ian e Daniel riescono a ritornare, grazie a Hyperversum nel Medioevo.
Fin da subito traspare l'abilità dell'autrice nel tessere una vicenda che si snoda per più di 500 pagine su una scelta presa nelle prime 50 pagine.
Tutto, come nel primo volume, ruota intorno al fato (o, usando le stesse parole del libro, destino o Provvidenza), elemento che, oltre a meravigliare noi lettori, è un elemento caratteristico del mondo medievale.
Sinceramente, non ho molto da dire su questo libro in quanto come struttura, lessico e personaggi è praticamente identico al primo, cambiano solo le vicende.
Devo dire, però, che alcune perplessità che ho riscontrato nel primo libro ora mi sono più chiare.
Ad esempio, per chi come me ha letto i libri, avrà sicuramente notato l'infantilità di alcuni personaggi adulti.Inizialmente, pensavo fosse una caratteristica specifica di questi personaggi, ma ora mi sono resa conto che è proprio lo stile dell'autrice ad avere un tocco leggermente infantile. Ovviamente questo non è un elemento del tutto negativo, però io l'ho trovato fastidioso in alcuni punti.
Per quanto riguarda i personaggi, ho trovato Daniel leggermente più maturo rispetto al primo libro. Non so se questa evoluzione sia stata voluta o meno, ma di sicuro ha donato a questo personaggio nuove sfaccettature.
Per quanto riguarda Ian:l'ho amato(come al solito). Anche se il suo personaggio viene posto troppo su un piedistallo; mi spiego meglio: è praticamente perfetto. Forse un po' troppo perfetto.
Per quanto riguarda lo stile, come al solito semplice ma accurato nel lessico medievale. Inoltre, ribadisco il mio amore per il clima di tensione creato dall'autrice all'alba di ogni battaglia: è come buttarsi nel vuoto, non sai mai cosa succederà.
Spero di leggere per il prossimo mese il terzo e ultimo volume della trilogia di Hyperversum. Il finale di questo secondo volume non ha lasciato cose in sospeso, quindi sono proprio curiosa di sapere cosa mi riserverà il prossimo libro!