[Recensione] Fiat 1100 di Gisella Colombo e Carmelita Fioretto


Buon Domenica cari #FeniLettori. Oggi parliamo di un libro anni '60! Da premettere che adoro quest'epoca; un'epoca non mia ma che ho apprezzato molto dai racconti di mia madre, nata proprio in quel periodo...

La storia di cui parliamo è quella di Anna, una giovane donna indecisa e insicura, schiacciata e oppressa dalla propria vita, dalle scelte fin troppo fragili che erano imposte a ogni donna negli anni '60. Un mondo completamente diverso, ancora in bilico fra l'essere una brava donna/moglie e una lavoratrice. L'uomo era ancora il pilastro della famiglia e tutto vorticava intorno a lui.

Anna si trova così davanti a un bivio, due strade diverse da percorrere da seguire e da scegliere. Scelte sofferte, lunghe che vedranno la nostra protagonista in due situazioni parallele ma completamente opposte.

Lungo la prima strada seguiremo un donna, dedita alle regole, che sta per sposarsi e rimembra vecchi ricordi ed è in perfetto allineamento su ciò che la gente si aspetta da lei.

Lungo la seconda strada, vedremo una donna ribelle, fuori dagli schemi che cerca di scappare, fuggire dalla sua vita per seguire dogmi astratti che la rendono libera. Una strada diversa che nessuno si aspetta se non il padre, che a sua volta è stato sempre tradito dalla madre. La comprende e la supporta.


Due storie che si inseguono, si uniscono e si dividono in questo libro che si  delinea lentamente, snocciolando pagine di vita vissuta, vita vera e vita immaginaria che si confondono, si mescolano e si inoltrano nei meandri più reconditi del cuore.

La scrittura a quattro mani è lineare, semplice e ben strutturata, raccontata in terza persona, si incentra quasi tutta su Anna e forse qualche volta risulta pesante ma le pagine scorrono veloci come un treno e con occhi da spettatore, si vedono scorrere personaggi differenti, storie diverse e amori impossibili.

Una Milano elegante, anni '60 racchiusa in una scelta di vita. Buona Lettura!

E che importa se il cielo è finto  e finte sono pure le stelle? Non è forse l'irrealtà la stoffa dei sogni, dell'illusione, della magia?

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