[Recensione] Non è un vento amico di Vincenzo Zonno


Buona giornata cari Lettori! Oggi  voglio parlarvi di un romanzo molto interessante di un autore italiano...

Non è un vento amico è il romanzo d'esordio di Vincenzo Zonno, che ci racconta una storia ambientata nella Russia dell'800'.
Il Tenente Stroganov viene inviato in missione per conto dello Zar Nicola in Prussia, a Cypel Koszalin in qualità di nuovo console. In realtà il Tenente dovrà investigare su un fatto avvenuto prima del suo arrivo: la morte del vecchio Console, ucciso in circostanze terribili e di cui si dice che sia stato giustiziato dall'Angelo dell'abisso a causa dei suoi numerosi peccati. Arrivato alla fortezza prussiana Stroganov dovrà tentare di svolgere le sue indagini senza farsi scoprire dai tanti personaggi che lo circondano, in un ambiente molto religioso che quasi rasenta il fanatismo, ma che in realtà nasconde molti più segreti di quel che si pensa. Tra intrighi politici e religiosi il nuovo console dovrà far luce su una vicenda complicata che apparentemente sembra avere connotati soprannaturali...


La vicenda narrata dall'autore ha una forte base storica, l'ambientazione, alcuni dei personaggi e l'epoca sono ben descritti e corrispondono esattamente a quello che ci dice la storia.
Partendo quindi da una base reale e solida si dipana una vicenda molto particolare e intrigante che si rivela essere molto di più di un semplice romanzo storico.

Ci troviamo nella Russia del 1854. Lo Zar Nicola è succeduto al fratello Alessandro, morto in circostanze misteriose, e si trova a vivere un periodo di cambiamenti per la sua terra, ancora divisa tra tradizione e innovazione. In una Russia ancora profondamente e quasi fanaticamente attaccata alle sue tradizioni religiose si sviluppa l'avventura del Tenente Stroganov, un giovane soldato che assume il ruolo di nuovo console di un'exclave russa in Prussia. La verità è che lo Zar, preoccupato per il terribile omicidio del vecchio console, ha scelto il giovane Tenente per indagare sulla faccenda.

Il luogo in cui si sviluppa la storia è un'ambientazione ricca di fascino ma caratterizzata da un'atmosfera oppressiva, eccessivamente legata alle tradizioni religiose. Più volte nel corso della lettura si parlerà di peccato, perdono e giustizia divina, temi che sono molto importanti nel romanzo e di cui l'autore, attraverso la voce dei suoi personaggi, ha saputo parlare in maniera esaustiva e interessante.

Lo stile è semplice, lineare, arricchito da descrizioni ben scritte che ci permettono di visualizzare i luoghi legati alla vicenda, ma mai pesante o prolisso, e questo contribuisce a rendere la lettura, nonostante i numerosi e corretti riferimenti storici, molto scorrevole.
I personaggi, molti dei quali sono realmente esistiti, sono stati ben caratterizzati e devo dire che ho molto apprezzato il protagonista, che attraverso un percorso che lo vede partire da frivolo e inesperto soldato diventa una persona completamente diversa.

La vicenda è interessante, ha dei risvolti inaspettati e si conclude con un finale che mi è piaciuto molto! La storia ha componenti storiche, teologiche e filosofiche che la rendono diversa dai soliti romanzi storici e che gli danno un'impronta originale. Un'ambientazione affascinante, dei personaggi in bilico tra passato e futuro e un'indagine dai risvolti inaspettati, questi gli ingredienti principali di questo romanzo che segna l'esordio di un autore da tenere d'occhio! Buona lettura!

Non è amico questo vento. Come il pianto d'un bimbo che può dare gioia o tristezza, non è amico.



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