[Rubrica: Se Fosse#19] Intervista a Simona Toma


INTERVISTA A SIMONA TOMA

Buongiorno ragazzi, oggi voglio presentarvi una scrittrice geniale, Simona Toma, autrice del romanzo “Mi chiamano Ada” di Sperling & Kupfer. Ma anche di “Da questo libro presto un film” Mondadori e “Un bacio dall'altra parte del mare” Giunti. Se non avete ancora letto niente di questa donna, rimediate immediatamente. Non resterete delusi. Anzi. Questo è il suo blog

Ciao Simona e benvenuta tra gli amici de “La Fenice Book”. Chi è Simona Toma? Raccontaci di te. Pregi, difetti. Cose che ami e quelle che detesti.

Simona Toma? Mmm… Aspetta che chiamo mia madre e i miei amici, mi risulta un po’ difficile uscire fuori da me stessa e rispondere a questa domanda…
Sono, fondamentalmente, una tenera quarantenne, esposta come tutti agli spifferi della vita che è riuscita a realizzare, per fortuna e per tenacia, una serie di significativi sogni, tipo lavorare nel cinema e scrivere libri e poi, addirittura, pubblicarli.
Un pregio: il cuore grande Un difetto: troppo e incondizionato amore nei confronti dell’umanità… No, a parte gli scherzi, penso di essere una persona “de core”, tutto sommato, e di contro, ho il limite della feroce impulsività, della pericolosa ingenuità e della implacabile sensibilità. Poi, devo capire fino a che punto questi sono dei difetti.
Ah, poi, sono pigrissima e incline alle ossessioni, soprattutto d’amore, hai presente quelle situazioni
in cui ti innamori dell’idea che tu ti fai delle persone? Ecco, questo…
Amo mio nipote, più di ogni altra cosa al mondo, e mia nonna.
Amo i miei amici e il modo che hanno di proteggermi e tenermi in vita.
Amo il momento in cui mi viene un’idea e mi sento l’imperatrice del mondo.
Amo le verdure, tutte, la birra gelata e chi mi fa addormentare mettendomi una mano sull’orecchio.
Amo l’idea che, a breve, partirò per un lunghissimo viaggio.
Detesto chi non mi ama.
Detesto le falsità e gli inutili circoletti di chiacchiere.
Detesto non riuscire a finire un libro.
Detesto il famigerato “blocco dello scrittore” che mi fa sentire proprio un’inutile scema.
Detesto il fegato e la parola puzza con tutti i suoi derivati (non troverete mai nulla di tutto ciò in un mio libro).

L'idea del romanzo “Mi chiamano Ada” la trovo affascinante, divertente e originale. Come nasce?

L’idea della casalinga leccese nasce durante la campagna elettorale per le elezioni amministrative della mia città, nel 2012 quando, l’allora candidato sindaco e attualmente sindaco di Lecce, Paolo Perrone, uscì fuori su Facebook e altri social network con una sorta di manifesto elettorale in cui si
rivolgeva direttamente alla “casalinga leccese”, attribuendo a se stesso, dopo essersi descritto fisicamente, “virtù domestiche” di buon livello.
La cosa, come al solito scatenò polemiche e chiacchiere, ma a me sembrò scortese che nessuno cogliesse l’apertura e la disponibilità del sindaco nei confronti della categoria “casalinga leccese” quindi fui, all’improvviso, posseduta dallo spirito di Ada, e cominciai, sul mio blog, un carteggio con “Paolo mio”, così lo chiama lei, in cui gli ponevo domande di natura estremamente pratica ché ad Ada non sembrava vero che qualcuno, finalmente la potesse aiutare nelle piccole cose di ogni giorno… Il sindaco, in persona poi…Il libro ha però, poi, preso tutt’altra direzione.

Quanto c'è di Ada in Simona e di Simona in Ada?

L’ironia e l’autoironia, in entrambi i versi della domanda. Però, Ada ci riesce meglio, nel senso che, come ha scritto Ida Bozzi, su La Lettura del Corriere della Sera “Ada tiene a bada l’angoscia con l’ironia”, ecco, io ancora non ci riesco benissimo.

Insieme ad Ada stai girando l'Italia. Come la vedi Ada sul grande schermo? Hai mai pensato ad un tuo romanzo diventare film? Se sì, quale attrice è Ada?

Sì, è vero, io e Ada stiamo tanto gironzolando, è bello sentirsi amati, davvero, e questo sta succedendo e noi siamo felicissime…
Ada sul grande schermo? Ti dico una cosa: quando ho cominciato a scrivere il libro, non avevo alcun riferimento letterario ma solo e soltanto un riferimento cinematografico, Agata e la tempesta, il bellissimo film di Silvio Soldini.
Ci sono alcune attrici cui ho pensato, nei miei sogni più spinti, anzi, addirittura ho un abbozzo di cast quasi completo in testa ma, per adesso, mi taccio…

Un consiglio per chi vuole seguire i tuoi passi.

Prima che scrivere, leggere, leggere, leggere e sempre leggere.

Un segreto, un sogno, un viaggio ancora da fare...

Ci sono, in questo momento, un segreto, un sogno, un viaggio ancora da fare che corrispondono a un solo nome: Buenos Aires.

SE FOSSI...
Se un libro o un autore fossero musica...fossero un film, un colore, una città ...Ognuno di noi nel nostro immaginario crea mille mondi, mille volti e mille ideologie. Invece di inserire le solite recensioni e le solite interviste assocerò questa meravigliosa idea di immaginare se un autore fosse...o un libro ...a seconda dei casi...

Buenos Aires, Bologna o Barcellona, non so decidermi.

Il rosso.


My Way.


Agata e la tempesta oppure The eternal sunshine of a spotless mind.

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