[Rubrica: Se Fosse#13] Recensione - Dodicirighe di Eugenio Curatola


Buongiorno carissimi, ho latitato un po' ultimamente, ma è un piacere essere di nuovo con Voi. Oggi vi presento “Dodicirighe” del romantico Eugenio Curatola. 

Incipit

“Sai, credo che alcune cose si possano riassumere in dodici righe.”

“Sarebbe a dire?”

“Prendi i libri: se sommo le frasi più belle di alcuni, vengono non più di dodici righe.”

“Mi sembra un po' poco.”

“O anche per raccontare episodi di vita quotidiana: dodici righe sono sufficienti.”

“E per...”

“...i sentimenti?”

“Esatto.”

“A volte una sola parola basta. Con dodici righe si straparla.”

“Potresti avermi convinto, tentiamo.”

Si spostò dallo specchio e si avviò alla scrivania della sua stanza.

E così tutto ebbe inizio.

Dodicirighe non è un romanzo e non è un racconto. O forse è tutto e anche di più. Non è una storia d'amore e nemmeno un fantasy. E' la vita sussurrata in poche righe, perché come dice Curi se ne usi troppe straparli. E tra queste pagine non ci sono svarioni, ripetizioni, banalità. Solo la vità con i suoi colori, le ombre e i silenzi. Con i ricordi e rimpianti. Gli abbracci e gli addii. E' un susseguirsi di emozioni vere, tatuate sulla pelle. Un modo diverso di raccontare e raccontarsi.

Mettere nero su bianco i sentimenti, le sensazioni, gli eventi per come si vivono, senza sovrastrutture, senza ghirigori. Una visione romantica e moderna della vita.

SE FOSSE...
Se un libro o un autore fossero musica...fossero un film, un colore, una città ...Ognuno di noi nel nostro immaginario crea mille mondi, mille volti e mille ideologie. Invece di inserire le solite recensioni e le solite interviste assocerò questa meravigliosa idea di immaginare se un autore fosse...o un libro ...a seconda dei casi...
 
Milano. Concreta ed essenziale. Ma anche accogliente e ricca di opportunità.


Rosso. Deciso e passionale. Perché la vita va vissuta fino in fondo.


Ufficiale e gentiluomo. Semplicemente perché Eugenio Curatola è un ragazzo di altri tempi. L'ultimo dei romantici.
Losing My Religion dei REM. Perché è una canzone meravigliosa e intramontabile.

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