Buongiorno carissimi, ho latitato un po' ultimamente, ma è un piacere essere di nuovo con Voi. Oggi vi presento “Dodicirighe” del romantico Eugenio Curatola.
Incipit
“Sai, credo che alcune cose si possano riassumere in dodici righe.”
“Sarebbe a dire?”
“Prendi i libri: se sommo le frasi più belle di alcuni, vengono non più di dodici righe.”
“Mi sembra un po' poco.”
“O anche per raccontare episodi di vita quotidiana: dodici righe sono sufficienti.”
“E per...”
“...i sentimenti?”
“Esatto.”
“A volte una sola parola basta. Con dodici righe si straparla.”
“Potresti avermi convinto, tentiamo.”
Si spostò dallo specchio e si avviò alla scrivania della sua stanza.
E così tutto ebbe inizio.

Dodicirighe non è un romanzo e non è un racconto. O forse è tutto e anche di più. Non è una storia d'amore e nemmeno un fantasy. E' la vita sussurrata in poche righe, perché come dice Curi se ne usi troppe straparli. E tra queste pagine non ci sono svarioni, ripetizioni, banalità. Solo la vità con i suoi colori, le ombre e i silenzi. Con i ricordi e rimpianti. Gli abbracci e gli addii. E' un susseguirsi di emozioni vere, tatuate sulla pelle. Un modo diverso di raccontare e raccontarsi.
Mettere nero su bianco i sentimenti, le sensazioni, gli eventi per come si vivono, senza sovrastrutture, senza ghirigori. Una visione romantica e moderna della vita.
SE FOSSE...
Se un libro o un autore fossero musica...fossero un film, un colore, una città ...Ognuno di noi nel nostro immaginario crea mille mondi, mille volti e mille ideologie. Invece di inserire le solite recensioni e le solite interviste assocerò questa meravigliosa idea di immaginare se un autore fosse...o un libro ...a seconda dei casi...