[Recensione] A Dio piacendo di Jean D'Ormesson


Buon pomeriggio cari Lettori! Come prosegue la vostra estate? Io sto soffrendo tantissimo per il caldo, sono chiusa in casa col ventilatore perennemente acceso. Ieri ho finito di leggere il romanzo di cui parliamo oggi, un libro semplicemente unico!

A Dio piacendo racchiude in un solo volume l'intera storia dell'umanità a partire dall'800 fino ad arrivare ai giorni nostri, ogni evento viene raccontato ponendo a centro della storia una famiglia aristocratica francese: i D'Ormesson. Il narratore ripercorre la storia familiare, il modo in cui la storia secolare ha influenzato la sua famiglia e i cambiamenti che tutti loro sono stati costretti ad affrontare con lo scorrere del tempo. Ogni evento, ogni personaggio, viene visto attraverso una lente chiara e onesta e sullo sfondo di Plessis-lez-Vaudreuil, il castello della famiglia, ultimo baluardo di un passato che sta pian piano svanendo...

Questo romanzo è una piccola epopea familiare che racchiude in sè la storia dell'intera umanità tra alti e bassi, vittorie e sconfitte, passato, presente e futuro che si incrociano fino a confondersi.
La storia della famiglia D'Ormesson è la storia di una famiglia di nobili origini che si trova a vivere dei cambiamenti che inevitabilmente la portano a scontrarsi col progresso, col futuro che prepotente cerca in tutti i modi di cancellare il passato, quel passato che per i D'Ormesson è tanto prezioso in quanto rappresenta l'essenza stessa della loro identità.

Ho trovato questo romanzo di una bellezza particolare e diversa dal solito, la storia raccontata intreccia eventi di storia conosciuti che in un modo o nell'altro hanno influenzato la famiglia D'Ormesson. La prosa è ricca, accurata, elegante e scorrevole allo stesso tempo. La narrazione si divide in varie tappe che contengono eventi e aneddoti che vanno a tracciare la storia della famiglia nel corso di oltre un secolo.

Nonostante la mole del romanzo e il contenuto sicuramente non leggero ma decisamente affascinante, la storia si legge velocemente e riesce a catturare il lettore con l'evoluzione di questa famiglia. I personaggi sono moltissimi, ognuno di loro viene caratterizzato perfettamente, uno dei più interessanti è sicuramente il nonno, il patriarca della famiglia, un uomo costantemente intrappolato nel passato da cui proviene. L'aspetto più interessante della storia è sicuramente il modo in cui viene tratteggiata l'identità di questa famiglia così all'antica e profondamente legata alle tradizioni, in contrasto con un mondo che non fa altro che progredire verso un futuro che ai D'Ormesson fa paura.

Durante la lettura si respira un'aria nostalgica, si percepisce chiaramente una tristezza di fondo che avvolge il lettore e gli permette di sentire chiaramente quelli che sono i sentimenti che provano i D'Ormesson penando al futuro e al continuo scorrere del tempo. E' molto interessante la riflessione riguardo ai continui cambiamenti del mondo e al modo in cui questi inevitabilmente vanno ad influire sulle persone, sul loro modo di agire e di pensare. I D'Ormesson rappresentano il passato, un tempo che non esiste più e che sta svanendo lasciando il posto ad un futuro che non capiscono. 

Alcuni passaggi della storia sono poetici, ho trovato le varie descrizioni meravigliose e il castello stesso, Plessis-lez-Vaudreuil, è un altro personaggio indimenticabile. Questo romanzo finirà tra le letture migliori dell'anno, la ricchezza della prosa, i tanti e interessanti personaggi e una storia che ci permette di ripercorrere attraverso gli occhi dei D'Ormesson la storia che conosciamo, rende questo libro semplicemente imperdibile! Buona lettura! 

"Il fatto è che il mondo si dedicava incessantemente, con una specie di voluttà e di ostentazione, a un delitto imperdonabile: noi ci eravamo fermati e lui continuava."

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