Buon pomeriggio cari Lettori e buon inizio settimana! Questo probabilmente sarà l'ultimo post di questa settimana per me, questo week-end sarò al Sud per il matrimonio di una mia amica, quindi ci si rilegge la settimana prossima! Intanto oggi parliamo di un romanzo che bramavo leggere sin dal primo momento in cui ne ho sentito parlare.
Exit West racconta una storia per certi versi molto simile alla storia che ci stiamo trovando a vivere nel nostro tempo. I due protagonisti,
Nadia e
Saeed, vivono in un paese non identificato, probabilmente nel Medio Oriente, che viene dilaniato dalla guerra civile. Il rapporto tra i due è appena nato quando iniziano gli scontri e gli attacchi che distruggono la loro città e la società e spingono molte persone alla fuga. Inizia a diffondersi una diceria, che esistano delle porte speciali che portino in altri luoghi lontano dalla guerra. Anche Nadia e Saeed decidono di attraversarne una intraprendendo un viaggio che li renderà stranieri, immigrati, estranei ovunque, un viaggio che ha lo scopo di salvargli la vita.
Questo romanzo tratta un tema attualissimo, quello di cui parla
Hamid è qualcosa che stiamo vivendo, leggendo questa storia mi è sembrato di leggere quella che potrebbe essere la storia dei tanti migranti in fuga dai loro paesi dilaniati dalla guerra.
Nadia e
Saeed sono due giovani che hanno tanti sogni e progetti, il loro amore è appena nato ed è già messo alla prova da una situazione difficile, la guerra che sta distruggendo la loro città.
L'espediente fantastico delle porte misteriose che, se attraversate, conducono in altri luoghi, ha reso la storia ancora più intrigante. Quando Nadia e Saeed decidono di attraversare una di quelle porte, per loro inizia una nuova parte della loro vita, altrettanto difficile perchè da quel momento in poi verranno visti sempre come stranieri ovunque, verranno etichettati come immigrati e osteggiati solo perchè stanno tentando di sopravvivere e di restare insieme.
Mi aspettavo una bel romanzo ricco di spunti interessanti e devo ammettere che Hamid mi ha colpito per il suo stile asciutto, scorrevole ma allo stesso tempo così coinvolgente e poetico. Ho trovato l'espediente delle porte un ottimo modo per raccontare in maniera semplice ma incisiva del fenomeno dell'immigrazione, vissuto però da chi è costretto a lasciare il proprio paese, da chi scappa per salvarsi la vita non sapendo a cosa va incontro, ma convinto che comunque qualsiasi cosa sarà meglio della guerra e della morte.
Questo romanzo parla di amore, di umanità, di un fenomeno attuale con il quale ormai conviviamo. Mi hanno colpito molto alcuni passaggi del racconto che si concentrano sulle reazioni a questo fenomeno: la rabbia, l'accettazione, il rifiuto che si trasforma in razzismo, la solidarietà.
Hamid dipinge un quadro estremamente realistico e lo fa con una maestria tale da catturare il lettore e legarlo ai suoi personaggi che dal Medio Oriente all'America compiranno un viaggio che somiglia tanto a quei terribili viaggi intrapresi dai migranti del nostro tempo.
Le riflessioni da fare sono tante e tutte molto profonde. Exit West è un libro che ti spinge a pensare, ti spinge a riflettere sul fenomeno dell'immigrazione e sui migranti, su cosa significhi l'incontro tra due culture che avviene forzatamente e alla fine la conclusione a cui si può giungere è una sola: le porte non dovrebbero mai essere chiuse. Le barriere e i confini non servono a nulla se, come dice Hamid, siamo tutti comunque migranti.
Exit West è un romanzo bellissimo e profondo, una lettura attuale che ci mostra quale potrebbe essere il nostro futuro. Buona lettura!
"Tutti emigriamo anche se restiamo nella stessa casa per tutta la vita, perchè non possiamo evitarlo. Siamo tutti migranti attraverso il tempo."