[Recensione] Il sesso inutile di Oriana Fallaci


Buona giornata cari Lettori! Come state? Oggi è una di quelle giornate nere in cui ho l'umore sotto i piedi, ma ci tiriamo su con la recensione di oggi in cui torniamo a parlare della Fallaci in quello che ormai è diventato un appuntamento abituale.

Il sesso inutile è l'ultimo romanzo di Oriana Fallaci che ho letto, ormai sapete bene che ho intenzione di leggere tutto quello che ha scritto e con questo romanzo sono ormai ben oltre la metà dei suoi libri pubblicati. Questo libro in particolare è uno dei primi che la Fallaci pubblicò nel 1961 ed è il risultato di un'inchiesta che Oriana realizza sulla condizione della donna nel mondo. Viaggiando dal Medio all'Estremo Oriente, passando per gli Stati Uniti per tornare infine in Italia, accompagnata dal fotografo Duilio Pallottelli, la Fallaci riflette sul ruolo della donna nei vari paesi che attraversa, descrive le varie culture con cui entra in contatto e alla fine tira le conclusioni di quello che sarà un reportage estremamente interessante e veritiero.



Questo è sicuramente uno dei libri che più mi interessava leggere della Fallaci e non mi ha delusa affatto, anche perchè ormai sono convinta che nessun suo libro, che sia un romanzo, un reportage o un volume di interviste, possa lasciarmi insoddisfatta.
Il sottotitolo del volume è proprio "Viaggio intorno alla donna", a sottolineare il fatto che Oriana viaggia proprio per tentare di comprendere meglio la condizione e il ruolo delle donne in vari paesi dall'Oriente all'Occidente.

La sposa bambina in Pakistan, le contraddizioni dell' India, le matriarche della Malesia, le donne dai piedi fasciati a Hong Kong, le impenetrabili donne del Giappone, la scrittrice Han Suyin a Singapore, le donne forti delle Hawaii e infine l'America con le sue donne indipendenti e apparentemente libere. Un viaggio che è fatto da tutta una serie di incontri e di interviste, una ricerca continua della felicità per le donne che si fa sempre più difficile, quasi impossibile, non importa da dove si proviene o quale sia la cultura di appartenenza, perchè alla fine "le donne sono tutte uguali nel mondo, poiché è la natura umana che è uguale."

Oriana ci conduce tra paesi e culture completamente diversi soffermandosi ovviamente su quella che è la condizione delle donne in quei luoghi. Ho trovato questo libro davvero interessante, l'argomento mi interessa molto ed è anche in tema con alcune delle mie ultime letture. Io ormai sono affezionata allo stile e al modo di scrivere di Oriana sempre così sincero e reale, il modo in cui si interessa di quello che fa, il modo in cui descrive situazioni che per lei sono paradossali, spesso anche arrabbiandosi per episodi a cui assiste, rappresenta la sua forza come giornalista e scrittrice.

Alcuni passaggi del'inchiesta sono forti, duri, e, nonostante si tratti di un reportage tenuto nell'ormai lontano 1961, è quanto mai attuale. Certe cose non sono cambiate, alcune si ma per altre c'è ancora tanta strada da fare, tanto cammino da percorrere per le donne alla ricerca di quella felicità tanto agognata ma che continua a sembrare irraggiungibile. Libro meraviglioso, come tutti i libri letti finora della Fallaci. Storie e donne indimenticabili, un vero e proprio lascito di cui Oriana ci ha fatto dono. Il racconto di una donna sulle donne per le donne, ma non solo per loro. Buona lettura!

"Girando come Caino intorno alla luna, ero tornata in ogni senso al medesimo punto da cui ero partita. E in quel girare avevo seguito la marcia delle donne intorno a una cupa, stupidissima infelicità."

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